Le piante grasse sono molto più numerose di quello che possiamo immaginare e possono senza dubbio allietare senza problemi il nostro giardino, contribuendo a renderlo molto più esteticamente appagante ma anche “rustico”, anche se siamo soprattutto portati a concepire la pianta grassa come qualcosa “da interno” molte varianti sono assolutamente in grado di restare in giardino.
Ovviamente sono necessarie un po’ di attenzioni e cure specifiche per preservare la loro natura ed il loro tipo di necessità che sono comunque abbastanza facili da sopperire soprattutto se abbiamo una vera e propria propensione verso il giardinaggio. Ma quali sono le migliori piante grasse da scegliere per il proprio contesto esterno?
Pianta grassa o succulenta
In natura il concetto di pianta grassa “non esiste” ma quello di piante succulente si, ed include anche le grasse, che sono idealmente quelle “desertiche” o abituate comunque agli ambienti molto caldi. Ma in senso generale il concetto di pianta succulenta viene applicato a qualsiasi vegetale, in senso molto generico per definire tutte quelle da una natura particolare ossia in grado di conservare acqua a lungo.
Quindi piante abituate a vivere anche in contesti avversi, sia molto rigidi che parecchio torridi, per questo motivo la diversità delle piante succulente da scegliere è molto vasta, anche se è necessaria un tipo di cura diversa da tipologia a tipologia. Il contesto italiano che è molto ricercato per la coltivazione permette di scegliere tra varie piante grasse da esterno.
Quali scegliere
A partire ad esempio da quelle abbastanza grandi come l’aloe vera che possono avere dimensioni molto diversificate e che da diversi anni sono la scelta più facile tra le piante da interno e da esterno: può essere moltiplicata anche tramite talea, necessita di molto sole e di irrigazioni abbastanza costanti solo in estate, non maggiori di 2-3 volte a settimana. Altre interessanti sono:
- Sedum Palmeri, non sembra una pianta grassa soprattutto quando fiorisce in colorazioni gialle. Ama il sole ma non troppo diretto e solo in estate va innaffiata con regolarità
- Echeveria, amata come pianta da interno ma anche all’esterno fa la sua figura, resiste anche alle temperature invernali ma solo se sotto la luce per abbastanza ore al giorno
- Crassula Ovata, conosciuta come albero di Giada, è diffusissima anche all’esterno. Ci si può dimenticare di lei ma da il meglio soprattutto se tenuta sotto la luce
Oltre ai tantissimi tipi di cactus ovviamente, che sono le piante grasse per eccellenza, questi hanno bisogno di un terreno abbastanza fine ed in grado di drenare acqua con facilità, un po’ come la maggior parte delle piante grasse che soffrono il marciume radicale dovuto ad una umidità eccessiva e soprattutto stagnante.
Esitono concimi liquidi specifici per le piante grasse, meglio evitare di sviluppare preparazioni fai da te a meno che non siamo davvero molto esperti. Cactus e simili vanno innaffiati ogni 7 o 10 giorni in estate mentre anche solo una volta al mese in inverno, simile la diffusione del fertilizzante, da sospendere però durante la stagione invernale quella “meno attiva” per loro.